Aisha era la moglie prediletta di Maometto dopo Khadija, la sua prima sposa. Era una donna che brillava di luce propria e non fu pertanto protagonista del suo tempo solo per il fatto di essere legata a un marito così importante. Era uno spirito forte che scendeva anche in battaglia pur di difendere i propri ideali.
Le fonti dicono che fosse una donna indipendente che non temeva neanche di rimproverare il venerato marito quando i due si confrontavano su tematiche familiari. Fu proprio tra le sue braccia che il Profeta morì in battaglia.
Quando il fotografo ha conosciuto Amina e ha potuto comprendere a fondo le attività che portava avanti con Progetto Aisha ha subito ritrovato in lei delle assonanze con la moglie di Maometto.
Amina è italo-palestinese, nata a Modena, madre di sei figli e ideatrice di diverse attività sociali a sostegno di soggetti in difficoltà. Vive a Milano dal 2015 con il marito Nia e il resto della famiglia. È co-fondatrice di Progetto Aisha che, primo nel suo genere in Italia e pioniere in Europa, mira a valorizzare la figura femminile, favorendo la libertà di scelta della donna e la sua indipendenza sociale ed economica. All’interno dell’associazione Amina si occupa, tra le varie attività, di coordinare l’area di assistenza a supporto delle donne che hanno subito violenza.
La sede legale dell’Associazione Progetto Aisha è presso la casa di Amina, mentre il luogo dove prendono vita tutte le attività e vengono incontrate le donne è tre numeri civici più avanti.
L’obbiettivo di Progetto Aisha è quello di essere di supporto alle proprie “sorelle”, ascoltandole e, dove necessario, spingendole a trovare il coraggio di chiedere aiuto per vie legali, cercando al contempo un riparo dove le donne possano vivere e sentirsi al sicuro.
Copyright foto: © Gianluca Colonnese per Progetto Aisha.