Prova a immaginare di essere nel bel mezzo della steppa, all’aperto, mentre scruti l’orizzonte. Il tuo sguardo corre oltre l’incontro tra terra e cielo, al lato opposto del visibile, dove non si vede altro che questo confine inesorabile. Cosa c’è là fuori? Com’è la vita oltre l’immaginazione? Forse è estremamente diversa, totalmente sconosciuta: vedi mari e montagne, lo scintillio cristallino delle finestre degli uffici nei canyon di cemento, le eleganti vetrine dei negozi, i camini delle baite? Forse vedi qualcuno salire le scale dell’azienda con un rigido dress code o giocare a beach volley in un bikini alla moda? Ma stai lì per un po’ in silenzio, solo un altro po’ e tutto questo svanisce.
C’è solo la terra sotto i tuoi piedi, vicina e lontana, a perdita d’occhio, e il cielo sopra la tua testa, tutto intorno a te, e tutto si mescola, ciò che sta fuori e anche dentro di te, ed è come se non ci fosse più un osservatore. E tu vuoi capire, desideri ardentemente intravederne il senso, svelare l’enigma della natura, in te stesso e in ciò che ti circonda, per capire improvvisamente perché sei finito qui. C’era qualcos’altro… Ah sì, è ora di tornare a casa. Fai un fischio al tuo cane che ti accompagna nella passeggiata, raccogli le canne tagliate nella gola presso l’ansa del fiume per riparare il tetto, porti acqua e legna da ardere e irrighi il giardino. Poi ripari la staccionata cadente del recinto del bestiame, dai da mangiare a polli e maiali, vai incontro alla mandria di mucche che torna dal pascolo e la accompagni nella stalla. Cos’altro? Le faccende domestiche non mancano mai. Mungere le mucche, pulire il pesce, preparare l’impasto per il pane. Non trascuri i gatti, ma stai certo che, in caso contrario, si sarebbero fatti sentire loro.
Copyright foto: © Misha Maslennikov.