Le intenzioni della Germania sono ambiziose su scala globale. Il Paese mira a diventare una nazione industriale a impatto climatico zero entro il 2045. Ciò colloca la Germania tra i pionieri internazionali nella lotta contro la crisi climatica. Secondo Dirk Messner, presidente dell’Agenzia tedesca per l’ambiente, il cammino che porterà il Paese verso la neutralità climatica è “il più grande progetto di modernizzazione e di salvaguardia della prosperità mai avvenuto dalla seconda guerra mondiale”. L’eliminazione del carbone entro il 2038, l’introduzione di quindici milioni di auto elettriche sulle strade tedesche entro il 2030 e una massiccia espansione delle energie rinnovabili, sono interventi implementati grazie all’emanazione di leggi che portano in questa direzione. Tuttavia, lo status quo è tanto complesso quanto paradossale. Mentre i gruppi di attivisti continuano ad allargare i confini della protesta climatica, l’espansione delle energie rinnovabili vacilla. Nonostante i sondaggi delineino un ampio consenso a favore delle misure che hanno l’obiettivo di combattere il cambiamento climatico, il sostegno della società verso tali interventi va scemando quando si tratta di metterli in pratica. Recentemente, la dipendenza dal gas russo, la conseguente crisi energetica, le difficoltà economiche e l’inflazione hanno esacerbato il clima sociale.
Questo lavoro è un viaggio attraverso una Germania divisa sulle questioni climatiche, che mira ad affrontare le difficoltà per orientare le narrazioni sul tema e per provare a trovare soluzioni sostenibili alla crisi climatica in una società che rimane guidata dai consumi. L’obiettivo di questo progetto è quello di raccontare un Paese e le persone che lo abitano e che si trovano a un bivio sociale ed ecologico: la storia di una nazione la cui prosperità è radicata nell’utilizzo di combustibili fossili, che cerca di raggiungere la neutralità climatica.
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