La città di Mariupol, situata nella regione di Donetsk, è stata assediata durante l’invasione russa dell’Ucraina quando le forze armate russe e i separatisti della Repubblica Popolare di Donetsk, che la rivendicavano come propria, hanno iniziato i combattimenti contro le truppe ucraine.
La battaglia, parte dell’offensiva russa nell’Ucraina orientale, è iniziata il 24 febbraio del 2022 e si è conclusa il 20 maggio dello stesso anno, quando la Russia ha annunciato la resa delle truppe ucraine rimaste a Mariupol dopo l’ordine di cessare il fuoco. Il 2 marzo, dopo aver interamente assediato la città, le forze russe ne hanno gradualmente preso il controllo. Il 22 aprile le restanti forze ucraine si sono ritirate nell’acciaieria Azovstal, un imponente complesso industriale, facilmente difendibile. La Croce Rossa ha descritto la situazione come “apocalittica” e le autorità ucraine hanno accusato la Russia di aver provocato una grave crisi umanitaria nella città, i cui funzionari hanno riferito che circa 21.000 civili erano stati uccisi e che almeno il 95% della città era stato distrutto durante i combattimenti, a causa dei bombardamenti russi. L’assedio dell’acciaieria è terminato il 16 maggio 2022, dopo quella che i media hanno definito “evacuazione” o “resa” del rimanente personale ucraino dell’Azovstal. Il Ministro della Difesa russo ha dichiarato che gli ucraini si sono “arresi”, un termine che l’Ucraina evita di usare.
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