Foto di © Giulio Piscitelli per Emergency
La notizia ha colto di sorpresa il mondo intero. Ci ha lasciati immobili, scossi e disorientati in un giorno d’estate in cui non ci aspettavamo che Gino se ne andasse così.
Per tracciare il rapporto tra il Festival e il mondo no-profit dobbiamo andare indietro di 12 anni, quando iniziammo questa avventura proprio ospitando i lavori commissionati ai fotografi da organizzazioni non governative. Allora, come adesso, avevamo l’obiettivo di dar voce, attraverso le immagini, ai tanti operatori umanitari, uomini e donne che in ogni angolo del pianeta lavorano ogni giorno per portare un cambiamento positivo nella società.
EMERGENCY fu una delle prime organizzazioni con cui lavorammo.
Nel 2012 abbiamo esposto le immagini di Mario Dondero e i medici, infermieri, mediatori culturali, pazienti che aveva ritratto partendo dal contesto cittadino di Palermo, accompagnandoci nell’attività quotidiana del Poliambulatorio di EMERGENCY, che offriva assistenza sanitaria gratuita ai migranti (con o senza permesso di soggiorno) e alle persone residenti in stato di bisogno.
Nel 2014 con il lavoro di Simone Cerio che ci ha raccontato l’esperienza del primo specializzando italiano in chirurgia generale ad andare in un ospedale di guerra per terminare il proprio percorso di studi, grazie a un partenariato con le università italiane avviato dall’organizzazione stessa.
Infine, nel 2019, con il progetto scelto per festeggiare i 25 anni di EMERGENCY: Zakhem | Ferite, dove Giulio Piscitelli incontra le vittime di guerra dei centri chirurgici di Kabul e Lashkar-gah, in Afghanistan, raccontando coloro che da sempre pagano il prezzo più alto nei conflitti.
Siamo molto affezionati a EMERGENCY e allo staff con cui abbiamo collaborato in questi anni e abbiamo chiesto loro di poter fare qualcosa in memoria di Gino, per salutarlo a nostro modo: mostrando immagini che possano parlare alle coscienze.
In occasione dell’inaugurazione della mostra di Piscitelli, Gino diceva: “Abbiamo scelto di festeggiare questi 25 anni mostrando a tutti, attraverso le foto di Giulio, quello che fa EMERGENCY fin dalla sua nascita. Curando le vittime, anno dopo anno, abbiamo capito una cosa semplice. Che qualunque siano le armi, qualunque siano i motivi, la guerra ha sempre la stessa faccia: morti, feriti, gente che soffre. È trovandoci di fronte ogni giorno la sofferenza di centinaia di esseri umani, che abbiamo iniziato a maturare l’idea di una comunità in cui i rapporti siano fondati sulla solidarietà e il rispetto. Una società che faccia a meno della guerra, per sempre.”
Questa mostra, in un momento storico così particolare, vuole essere un monito a non abbassare lo sguardo e a continuare a sostenere il lavoro quotidiano di sensibilizzazione e operativo di EMERGENCY, una delle poche organizzazioni a rimanere sul terreno per assolvere alla propria missione: offrire cure medico-chirurgiche gratuite e di elevata qualità alle vittime delle guerre, delle mine antiuomo e della povertà.
Noi del Festival ci siamo e siamo al vostro fianco.