Tutto è iniziato il 21 febbraio 2020, con una telefonata alle due di notte.
Di colpo siamo passati da 2 ambulanze a 9: 24h, 7×7. Tutti i giorni sino a 150 servizi!
Siamo stati letteralmente travolti dall’emergenza e abbiamo dovuto cambiare in modo drastico tante nostre procedure, sia nella nostra sede che in ambulanza, per fare in modo di garantire la sicurezza di tutti.
All’inizio ci è sembrato di essere stati risucchiati in un vortice che ci ha frastornato. Poi abbiamo realizzato la gravità della situazione e abbiamo iniziato ad avere paura…. Si, noi volontari abbiamo avuto paura, anche se prendevamo mille precauzioni, paura per noi e per i nostri cari.
Abbiamo purtroppo dovuto accompagnare in Ospedale anche tante persone che conoscevamo, che sarebbero rimaste sole e spaventate, molti forse sapevano che non sarebbero tornati a casa. È stato straziante! Dopo la fase della paura è subentrato il senso di appartenenza alla Croce Rossa: abbiamo capito che il nostro lavoro era utile, anzi, indispensabile in quel frangente ed è subentrata la certezza che stavamo facendo la cosa giusta e questo ci ha trasmesso ancora più forza e determinazione.
Siamo riusciti a essere utili anche in altri ambiti sociali, consegnando medicinali, aiutando a fare la spesa, portando pasti a domicilio, distribuendo vestiario e alimenti donati da cittadini generosi. Abbiamo offerto assistenza agli animali domestici di chi era ricoverato. Ci siamo occupati del recupero degli effetti personali delle persone decedute in ospedale. In altre parole, abbiamo provato a dire sempre di sì ad ogni richiesta.
Eravamo più di trecento volontari nel periodo dell’emergenza, avevamo scelto di esserci in prima persona e siamo ancora tutti qua. Facciamo quello che sappiamo fare: siamo vicini alle persone, e nel nostro piccolo proviamo ad aiutarle con tutto l’impegno, la generosità e la forza che abbiamo.
Noi della Croce Rossa ci siamo stati … e ci saremo sempre!
Questo è il nostro racconto per immagini che sono state scattate qui a Lodi nel mese di Aprile.
Testo a cura di Lucia Fiorini, Presidente Croce Rossa Italiana – Comitato di Lodi