Presentazione a cura di Nessuno[press]. Sarà presente l’autore Sergio Ramazzotti
“Un’area urbana densamente popolata caratterizzata da sovraffollamento, alloggi al di sotto degli standard accettabili, accesso inadeguato all’acqua potabile e ai servizi igienici, incertezza sul possesso, squallore”. Questa è la definizione comune di uno slum accettato dalle Nazioni Unite.
Sul pianeta, un essere umano su sei vite in una baraccopoli. In Italia ce ne sono alcune migliaia, forse decine di migliaia. Un numero che, secondo le parole dell’Istat, l’Istituto centrale di statistica, ha registrato “un aumento drammatico” negli ultimi sette anni, a causa della crisi economica. I bassifondi sono ovunque: nelle regioni del Sud sottosviluppate e nelle grandi città industriali del Centro e del Nord. Alcune di queste baraccopoli ci sono state per decenni, una – a Messina, in Sicilia – da oltre un secolo: un paradosso, in un paese che ha il più alto tasso di cementificazione in Europa. Gli abitanti sono cittadini italiani, ma nemmeno l’Istat sa esattamente quanti.
La ragione è semplice: dopo un po ‘, per il resto del paese coloro che vivono in una baracca cessano di esistere. Eppure, esistono, e non importa quanto abbandonati provino dallo Stato, la maggior parte di loro direbbe: “Sono ancora un italiano”.
16:00-17:30 – DOMENICA 13 OTTOBRE | RIDOTTO DEL TEATRO ALLE VIGNE | VIA CAVOUR 66