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A bordo di un convoglio ospedaliero che viaggia in città remote e sottoservite in Siberia.
Un tempo enormi progetti infrastrutturali come la Transiberiana, terminati all’inizio del XX secolo, hanno favorito l’apertura della Siberia verso l’esterno e l’ascesa economica di una regione caratterizzata da enormi distese e risorse. Tuttavia, con il crollo dell’Unione Sovietica nel 1991, il periodo di massimo splendore della Siberia si è concluso.
Oggi c’è una mancanza di medici nell’entroterra russo e una parte dei residenti non ha regolare accesso a cure mediche specialistiche.
Il treno di San Luca è uno dei due convogli volti a fornire l’assistenza sanitaria attualmente finanziati dal governo, che viaggiano verso città remote della Russia centrale e orientale. Equipaggiato con un laboratorio per esami del sangue, sonografie, dispositivi per la scansione delle onde cerebrali (EEG) e test del ritmo cardiaco (ECG), apparecchiature a raggi X e strumenti di chirurgia dentale, il treno è in funzione per un periodo di due settimane, dieci volte l’anno. A bordo, 17 medici e i loro assistenti fanno diagnosi, prescrivono farmaci e visite specialistiche da effettuarsi negli ospedali della capitale della regione.
Il treno ospedale prende il suo nome da San Luca, un sacerdote e medico che lavorava a Krasnoyarsk al tempo della Seconda Guerra Mondiale. Sino al dicembre 2018 il treno trasportava una chiesa in una delle sue carrozze.
Copyright foto: © Emile Ducke
Emile Ducke è un fotografo di Monaco che vive a Mosca. Il suo lavoro è apparso in pubblicazioni quali The New York Times, Newsweek, The Washington Post, D-La Repubblica delle donne e sul sito internet di National Geographic.
Nel 2018 è stato selezionato nel programma 6×6 Global Talent del World Press Photo. E’ stato inoltre nominato uno dei 30 fotografi emergenti da seguire da PDN ed è stato insignito del premio n-ost per il reportage sull’Europa dell’Est nella categoria fotografia.