La decisione presa dal Regno Unito di lasciare l’Unione Europea è uno fra gli eventi politici più drammatici del nostro tempo. Questo progetto accompagna chi ne fruisce attraverso un labirinto al fine di comprendere le cause che hanno condotto alla Brexit, provando ad andare oltre i titoli dei giornali e presentando una narrativa complessa, ma con altrettante sfumature riguardanti la polarizzazione e la spaccatura politica che si sono generate.
Aleksandra è lituana, lavora in una fabbrica ed è una mamma single. Si è da poco innamorata. Albert è un pescatore in pensione, vedovo, con la voglia di divertirsi. Entrambi vivono nella stessa cittadina in Inghilterra, ma conducono vite completamente diverse. In nessun’altra città inglese si è registrata una così alta percentuale di voti a favore dell’uscita dall’UE come a Boston, nel Lincolnshire. La ragione è da imputarsi allo scontento causato dall’aumento del numero dei migranti provenienti dall’Europa dell’est, anche se le vere motivazioni che covavano sotto la cenere erano altre: una crescente frustrazione per la situazione economica accompagnata da un senso di impotenza politica.
La fotografa Line Ørnes Søndergaard e lo scrittore Yohan Shanmugaratnam hanno seguito le vicende di Aleksandra, Albert e la città di Boston nel periodo che ha portato al referendum, passando per gli anni più turbolenti, fino al 1 Gennaio 2021, giorno in cui l’accordo di recesso è entrato in vigore.
In questo progetto emergono entrambi i lati della medaglia: da una parte la fotografa ci permette di andare oltre gli stereotipi, i politici e gli opinionisti, e dall’altra ci consente di avvicinarci alle persone che hanno davvero qualcosa da perdere.
Questo progetto è iniziato come una serie di un reportage portato avanti grazie ad un assegnato del quotidiano norvegese “Klassekpen”. Si tratta di una storia che parla di confini che vengono aperti e menti che vengono chiuse, di classe e identità, solidarietà e sfiducia e ancora amore, senso di perdita e il bisogno di appartenenza.
Copyright foto: © Line Ørnes Søndergaard