L’attuale pandemia ha cambiato radicalmente le nostre vite, contribuendo a un pervasivo senso di incertezza, perdita e isolamento. La situazione traumatica che molte persone hanno attraversato minaccia direttamente la loro integrità psicologica, soprattutto in società chiuse e complesse come l’Iran dove la pandemia continua a colpire fortemente la popolazione.
Questo progetto rappresenta un’esplorazione profonda di quegli aspetti della realtà che sono completamente scomparsi nella cronaca giornalistica. Mahammad Hatami, a capo del Consiglio di psicologia e counseling in Iran, ha dichiarato: “Sin dall’inizio la pandemia ha colpito duramente la vita delle persone. Ora ci troviamo a vivere in una società post-coronavirus e stiamo affrontando un vero e proprio tsunami di disturbi psicologici, che continueranno ad emergere prepotentemente con conseguenti danni sociali.’ In effetti, il coronavirus ha aumentato più che mai la depressione nella società iraniana.
Il bilancio delle vittime aumenta ogni giorno e la situazione è preoccupante. L’Iran si sta avviando verso una catastrofe umanitaria. Nel maggio 2021 è stato ufficialmente annunciato l’inizio della quinta ondata con infezioni più gravi. Allo stesso tempo, a causa della disorganizzazione e del pregiudizio ideologico legato al fatto che i vaccini siano sviluppati negli Stati Uniti e in Europa, il processo di vaccinazione nel paese procede a rilento. La combinazione di questi fattori ha prodotto danni incommensurabili, il cui impatto si farà sentire negli anni a venire. Nel paese è in atto una trasformazione nella dimensione psicologica, una mutazione invisibile che si nasconde dietro le mascherine e guanti.