Nella penisola salentina, negli ultimi sette anni, la Xylella Fastidiosa – un patogeno batterico – ha causato la sindrome del disseccamento rapido dell’olivo, un’epidemia vegetale che uccide in poco tempo gli alberi. Il cambiamento climatico e l’uso di pesticidi sono stati identificati come alcuni dei fattori responsabili dell’indebolimento del sistema immunitario delle piante, favorendo la massiccia espansione dell’epidemia.
Questa terra è la mia terra è un progetto a lungo termine iniziato nel 2016, quando l’epidemia aveva appena fatto la sua comparsa nella zona di Gallipoli.
Migliaia di agricoltori salentini hanno perso il lavoro di una vita intera in meno di due anni e i loro risparmi in trattamenti inefficaci. La malattia sta causando il collasso dell’intera economia agricola. Le ripercussioni sono drammatiche sul paesaggio, sulla vita quotidiana della popolazione e sul patrimonio umano e culturale unico.
L’origine dell’epidemia non è certa e una soluzione per fermarla non è ancora stata trovata, ma risultati promettenti stanno recentemente emergendo con la creazione di un “super albero” immune alla Xylella. Con il sostegno della comunità scientifica, gli agronomi locali stanno facendo squadra con i contadini locali che cercano nei campi devastati dall’epidemia germogli di olivastri selvatici sopravvissuti. Questi “germogli di salvezza” vengono utilizzati in diverse sperimentazioni. Alcuni sono innestati in alberi secolari morenti, altri sono coltivati in serre speciali e testati per la loro resistenza al batterio. Ciò che rende questa ricerca eccezionale è che il successo finale di questi test, con la creazione di un super-albero locale, escluderà la soluzione di un reimpianto di massa di olivi globalizzati, come il Leccino o il FS17 modificato in laboratorio, che porterebbe alla cancellazione di tutte le specificità locali e della biodiversità, fattori cruciali della sostenibilità del prossimo futuro del settore oleario.
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