Short Story Award 2021 | Nicolò Filippo Rosso – ITA

Vincitore Short Story Award 2021Nicolò Filippo Rosso
Straziati dal dolore

Nel marzo 2021, i corpi di 13 migranti sono stati riportati al loro villaggio natio in Guatemala, avvolti nelle bandiera nazionale. E’ lo stesso viaggio compiuto al contrario, quando a gennaio avevano lasciato le aride montagne di Comitancillo per raggiungere la frontiera con il Texas, in cerca di opportunità migliori. Una volta negli Stati Uniti, ognuno avrebbe pagato il debito di oltre 11 mila dollari contratto con un “coyote”, un trafficante di esseri umani, e inviato denaro alle famiglie. Erano 16 in tutto, presumibilmente uccisi dalla polizia messicana nello stato di Tamaulipas. I loro corpi sono stati trovati calcinati, impossibili da riconoscere, se non con un test del DNA. Dodici agenti sono stati accusati di omicidio.

I funerali delle vittime sono stati un momento di grande dolore. Parenti, amici e membri della comunità hanno marciato lungo strade sterrate verso cimiteri affollati, stringendo tra le mani le foto dei loro cari, mentre le bande musicali hanno suonato fino alla fine della cerimonia. Dopo le esequie, molti di loro avrebbero iniziato un altro viaggio alla ricerca di una vita migliore

Copyright foto: © Nicolò Filippo Rosso

Nicolò Filippo Rosso (1985) è un fotografo documentarista italiano che vive in Colombia. Si è laureato in Lettere presso l’Università degli Studi di Torino, in Italia.

Fotografare in America Latina significa spesso testimoniare storie di traumi, disuguaglianze e ingiustizie che hanno sconvolto il continente per generazioni. Nicolò ha scelto di raccontare storie di comunità abbandonate, crisi migratorie di massa, conflitti e cambiamenti climatici.

Dal 2018, dopo alcuni incarichi editoriali che documentano la migrazione venezuelana in Colombia, ha deciso di continuare a raccontare quel fenomeno storico anche attraverso i suoi progetti autoriali. Ha iniziato a trascorrere settimane e mesi in alcune zone di confine, camminando lungo le rotte migratorie insieme a coloro che non dispongono del denaro per raggiungere una grande città o il confine più vicino in autobus.

La mobilità rappresenta una condizione umana del nostro tempo e, sebbene Nicolò volga il suo sguardo sull’America Latina, le famiglie di tutto il mondo sfuggono a guerre, disuguaglianze, povertà, disastri naturali e regimi totalitari. Dopo molti anni passati a documentare storie di migrazione, ha capito che questi migranti continueranno ad essere  al centro dei suoi progetti futuri.

Ampliando un corpo di lavoro già esistente, nel 2021, si è recato in America Centrale e in Messico per documentare l’attraversamento di rifugiati e migranti negli Stati Uniti. Oltre ai suoi lavori personali ed editoriali per riviste, quotidiani e ONG, tiene spesso conferenze su fotografia e giornalismo nelle università colombiane, europee e statunitensi.

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