Oggi in realtà si sa molto a livello scientifico del cambiamento climatico, ma non ci si crede. Al di là delle teorie negazioniste è indubbia la difficoltà del senso comune di reggere tale conoscenza. La crisi climatica sfida l’immaginazione a livello conoscitivo e morale perché pone di fronte a scarti spaziali e temporali. È un fenomeno senza precedenti usando l’espressione riferita da Hannah Arendt alla novità del totalitarismo e della shoah alla sfida dell’immaginazione in essi contenuta. Mancano soprattutto le parole per descrivere l’esperienza quotidiana di una natura innaturale.
Per questo, grazie al suo lavoro di ricerca iniziato nel 2015, la Prof.ssa Laura Boella condurrà – da un punto di vista filosofico – un percorso ricco di risvolti etici su come il degrado ambientale passi in primis dalle coscienze di ognuno di noi. E poi la fotografia come forma d’arte, espressione di creatività umana che vive non di identificazione, ma di straniamento (contatto con ciò che è altro), che apre nuove vie al cambiamento.
L’evento è promosso da Caritas Lodigiana.
Nella foto: Uralkali Potash Mine #4, Berezniki, Russia 2017, photo © E. Burtynsky, The Anthropocene Project.