Il progetto è stato realizzato nel Regno Unito e in Irlanda del Nord tra il 2015 e il 2020 e presenta un paese in divenire, incerto sul proprio futuro, passato e presente.
I 47 anni di adesione del Regno Unito all’Unione europea si sono conclusi il 31 gennaio 2020. Anche se il rapporto non è mai stato facile, ha portato prosperità a lungo termine, contribuendo a far diventare la nazione la quinta più ricca della terra.
Le ragioni che hanno spinto il Regno Unito a rinunciare alla sua adesione sono numerose e complesse, ma sembra evidente che le conseguenze del crollo finanziario globale del 2008 abbiano giocato un ruolo cruciale. Le misure di austerità introdotte dal governo conservatore hanno decimato i servizi locali, il Servizio Sanitario Nazionale e la polizia, privando intere comunità dei diritti civili e sostanzialmente dimenticandole. Allo stesso tempo, un cospicuo aumento del numero di lavoratori provenienti da altri stati membri dell’UE ha fornito un facile bersaglio ai tabloid di destra che hanno trascorso anni a suscitare sentimenti anti-migranti e anti-immigrati nella popolazione.
Il referendum del 2016, in cui una maggioranza risicata ha votato affinché il Regno Unito lasciasse l’UE, ha profondamente diviso il paese che, negli ultimi quattro anni, ha vissuto una polarizzazione delle opinioni dei cittadini e la radicalizzazione degli schieramenti attraverso un dibattito tossico. Il Regno Unito si trova ora di fronte a un futuro incerto, occorre scegliere se rimanere vicino all’Europa o avvicinarsi agli Stati Uniti in termini di commercio e standard. La Scozia e l’Irlanda del Nord, che hanno votato con decisione per rimanere nell’Unione Europea e che considerano il caos degli ultimi tre anni come una diretta conseguenza di un nazionalismo inglese sempre più dominante, sembrano propensi a un allontanamento dal Regno Unito in un futuro non troppo lontano.
Il primo ministro Boris Johnson ora vuole che il paese “vada avanti” e ha proibito ai suoi funzionari di usare la parola “Brexit”. Tuttavia, considerato che è stato uno dei sostenitori dell’idea di lasciare l’UE sia come giornalista che come leader carismatico della campagna “Leave” per il referendum, potrebbe averlo già reso impossibile avendo acceso le scintille del nazionalismo e del populismo che sembrano dividere la nazione.
Le conseguenze della pandemia di Covid 19 si faranno sentire ancora per molto tempo, anche se molti hanno sperato che uno degli effetti potesse essere quello di riunire la nazione. Non è stato così, visto che la Scozia, l’Irlanda del Nord e il Galles si sono tutti allontanati dalle politiche messe in atto da Boris Johnson in Inghilterra. Un’altra speranza per molti è stata che l’intera idea della Brexit potesse scomparire, ma, ancora una volta, non è stato così e mentre il Regno Unito cerca di lasciarsi alle spalle il lockdown, la questione della sua uscita dal periodo di transizione alla fine del 2020 sta tornando all’ordine del giorno.