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L’India ha più di 500 santuari della fauna selvatica che coprono l’1,21% della superficie totale del paese. Questi santuari comprendono 120 parchi nazionali e 48 riserve in cui vivono tigri. L’India ospita circa 2300 dei 4000 ultimi esemplari di tigri selvatiche sopravvissute al mondo. Migliaia di villaggi sono situati intorno alle aree in cui si trovano i santuari ed il sostentamento delle persone che vi risiedono dipende esclusivamente dall’agricoltura, dal pascolo del bestiame, dalla raccolta del miele e dalla pesca.
L’aumento delle attività umane all’interno della foresta, il restringimento della sua superficie e la diminuzione di prede, hanno portato a una situazione in cui le tigri si trovano costrette a condividere lo spazio con gli esseri umani. Tutto questo sfocia spesso in conflitti nelle aree del paese dove sono presenti dei santuari.
Le tigri rappresentano una seria minaccia a causa del loro istinto predatorio verso gli uomini così come verso il bestiame, da cui dipendono le comunità locali per il loro sostentamento.
Gli abitanti dei villaggi usano spesso l’avvelenamento come forma di difesa. Infatti, quando una tigre adulta è stata trovata morta vicino ad una fattoria, il veterinario ha confermato, solo dopo l’autopsia, che l’animale era stato avvelenato con un pesticida. Si pensa che i locali abbiamo mischiato il veleno con i resti di un mulo allo scopo di uccidere la tigre.
C’è una grande crisi di coesistenza tra esseri umani e tigri in molti dei santuari disseminati in tutto il paese. Al fine di mitigare il conflitto, il governo ha definito un approccio volto a ricollocare la popolazione altrove, anche se la misura presenta ancora molti ostacoli pratici.
Copyright foto: © Senthil Kumaran Rajendran
Senthil Kumaran Rajendran è uno storyteller visivo indipendente proveniente dall’India meridionale. Ha una laurea in ingegneria informatica, ma un immenso interesse per le arti visive sviluppato sin dalla sua infanzia lo ha spinto a intraprendere una carriera a tempo pieno come fotografo. Il suo lavoro si concentra su tematiche sociali e ambientali, trattate con un approccio personale. Negli ultimi 5 anni ha focalizzato la sua attenzione sui problemi riguardanti l’ambiente e la fauna. Al momento sta lavorando in diverse riserve di tigri in India, continuando a sviluppare il suo progetto a lungo termine sui conflitti tra animali e essere umani.
Ha vinto numerosi premi assegnati, tra gli altri, da National Geographic, Istanbul Photo Award, Melvita Nature Image Award, WWF, UNESCO, Media Foundation of India e l’Hindu Photojournalism Award. Nel 2007 ha ricevuto il “Geographical Photographer of the Year Award” dalla Royal Geographic Society, Londra. Ha inoltre ottenuto il premio ”Hope François Demulder Grant” dall’Angkor Photography Festival, Cambogia. È stato selezionato per il programma World Press Photo Talent Program 6×6 Asian Region nel 2019.
I suoi lavori sono stati proiettati ed esposti in numerosi festival e gallerie in tutto il mondo. Le sue fotografie sono state pubblicate su National Geographic, Getty Images, AFP, Terre Sauvage Magazine, Geographical, City Magazine, Photo Life Magazine, Outdoor Photography, India Today, Business Today, Open Magazine, Tehelka & Traveler.