Spotlight Award 2018 | Tommaso Protti – ITA

Vincitore Spot Light Award 2018Tommaso Protti

<< Raccontare una terra enorme, raccontare un intero paese e le persone che lo abitano è sempre un’impresa difficile.

Questo progetto riesce a dare continui punti di riflessione, idee e sensazioni unendo un‘attenzione al dettaglio e alla notizia ad un’estetica sofisticata, ad un ritmo coinvolgente ed ipnotico.

L’anima di un intero mondo diventa fotografia. >>

Terra Rossa

La foresta pluviale dell’Amazzonia, meglio conosciuta come il “polmone del pianeta”, è ancora concepita come la terra incontaminata popolata da tribù isolate e disconnesse dalla società. Una spessa macchia verde sulla mappa, la più estesa al mondo, toccata dalla mano di Dio, senza traccia dell’uomo.

Ma se vista da vicino, è molto più di soli alberi, miniere e dighe: le città sono sorte dalla giungla trasformandosi in una favela verde. I campi bruciano e il torbido  e costante scorrere del Rio delle Amazzoni diventa una sorta di lasciapassare per la cocaina. Le rive del fiume sono piene di rifiuti e corpi.

In Brasile, l’Amazzonia è grande tanto quanto l’intera Unione Europea ed ospita una popolazione pari a quella della Romania. E’ una delle regioni più ricche di risorse naturali del paese, ma nonostante ciò rimane l’area più povera. Qui gli alberi sono intagliati a forma di croce.

Terra Vermelha” che significa terra rossa, è un progetto in corso che ha lo scopo di documentare la crescente crisi sociale nella regione brasiliana dell’Amazzonia negli stati di Pará, Rondonia e Roraima.

La prima parte del progetto focalizza l’attenzione sulla violenza in aumento nei centri urbani della regione, principalmente a causa del commercio di droga, ed è stata documentata grazie alla possibilità  di seguire le operazioni di polizia.

Nelle città principali della regione il tasso di omicidi è fra i più alti al mondo. I poveri vivono in condizioni precarie nelle baraccopoli, dove le milizie e la guerra fra le gang la fanno da padrone nelle strade. Le prigioni sono sovraffollate e i gruppi criminali ne prendono facilmente il controllo. Al di fuori di quelle aree urbane, il numero più elevato al mondo di attivisti per l’ambiente e per le popolazioni indigene, viene ucciso sistematicamente, perpetuando il ciclo di impunità.

La seconda parte del lavoro tratta invece della costruzione di nuove città e la recente espansione di nuovi centri quali Altamira, conosciuta per la sua diga ad energia idroelettrica e per essere la capitale brasiliana degli omicidi. Il progetto documenta la violenza che deriva dall’urbanizzazione rapida e sregolata  e i conseguenti problemi sociali, come per esempio la dipendenza dalle droghe e la prostituzione.

La terza parte del reportage si concentra sulla violenza nei centri rurali legata ai conflitti per il possesso delle terre tra gli allevatori di bestiame che lottano contro i contadini senza terra e gli attivisti  ambientali.

I contadini tagliano illegalmente gli alberi per salari da fame o lavorano nelle miniere d’oro abusive, mentre i grandi progetti di sviluppo come per esempio le dighe o le miniere distruggono gli ecosistemi locali. Intere comunità sono costrette ad abbandonare le loro terre.

Deforestazione, sviluppo non regolamentato, inquinamento. Tutti questi scenari sono provocati dalle stesse forze: povertà, istituzioni il cui potere è fragile, corruzione e feroci interessi personali.

Più che in altri luoghi del mondo, in Amazzonia è ormai chiaro che la terra vale più di una vita umana. E lungo la strada che porta verso la distruzione del pianeta, il primo passo e quello più probabile che compirà l’umanità, è rappresentato dal proprio annientamento.

Tommaso Protti (nato nel 1986) è un fotografo italiano che vive a San Paolo, in Brasile.

Ha iniziato la sua carriera fotografica nel 2011 dopo essersi laureato in Scienze Politiche e Relazioni Internazionali. Da allora, si è dedicato a creare progetti a lungo termine.

Le sue fotografie sono state esposte a livello internazionale presso: The Royal Albert Hall (Londra), Greenwich Heritage Centre (Woolwich, UK), Foto8 Gallery (Londra), MACRO Museum of Contemporary Arts (Roma), 10b Photography Gallery (Roma), Fotoleggendo (Roma), Les Rencontres d’Arles (Francia), Prix Bayeux-Calvados des Correspondants de Guerre festival (Francia), Belfast Photo (Irlanda), C40 Mayors Summit (Città del Messico), UN COP22 (Marrakesh, Marocco), PARTE Contemporary Art Fair (San Paolo, Brasile).

Il lavoro di Tommaso è stato pubblicato su giornali e riviste tra le quali The New York Times, The Wall Street Journal, Time, National Geographic, The New Yorker, The Guardian, The Independent, Le Monde, Corriere della Sera. Collabora anche con organizzazioni internazionali come le Nazioni Unite.

Tommaso è membro di Angustia Photo.

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